Zaccaria

Smetti di dare la colpa agli altri.

Sono stato per anni in strada, arrabbiato con il mondo, dipendente dall’eroina.
Niente m’interessava né m’importava cambiare.
Vivevo come un animale allo stato brado.

Quando sono arrivato a Caprile, non ero per niente convinto.
Pensavo di stare una settimana, giusto il tempo di rimettermi in sesto mangiando tutti i giorni e dormendo in un letto.
Poi la settimana è diventata un mese, due, tre e adesso sono dieci anni che vivo e lavoro qui.

Ma ricomincio da quando ho varcato la soglia della comunità.
I primi tempi sono stato una furia.
Ho trattato male tutti. Eppure mi sono stati vicino.
Io li trattavo male e mi sentivo rispondere: “Usami!”
Non capivo che cosa volessero da me, che cosa avrei dovuto fare. Mi ribellavo a ogni richiesta.
Pensavo che le regole, le limitazioni e il lavoro terapeutico fossero inutili, come i bigliettini da scrivere per il “Gruppo dei sentimenti”.
Ma come? Io, selvatico da una vita, dovevo scrivere su un bigliettino come mi aveva fatto sentire una data persona o situazione?
Inconcepibile! Che cosa stupida!

Un giorno ho tirato troppo la corda e un’operatrice mi ha detto:“Adesso ti tolgo dalla terapia!” Mi ha spiazzato.
Ho realizzato all’improvviso che ero io il responsabile delle mie azioni, della mia vita e che dovevo smetterla di incolpare gli altri.
Ho cominciato a cogliere il senso di quello che mi stava accadendo.
Ho visto che ogni cosa aveva importanza, anche quei bigliettini.

Dopo 8-9 mesi ho iniziato a uscire, a lavorare e a stare con altre persone da “pulito”, senza eroina.
È stata una scoperta.
Ho provato delle sensazioni, non tutte belle, ma vere: erano mie, ero io.
Ho provato imbarazzo, per esempio, e scoperto che questo mio sentire, nella sua autenticità, era più piacevole di quello dato dall’eroina.

Finito il programma terapeutico non ho voluto tornare a casa.
La mia trasformazione è avvenuta a Caprile, a più di 50 anni.
Ho chiesto a Giordano* di farmi lavorare per consentirmi di restare.
Mi ha assunto come braccio destro di Saimon, che dirige una cooperativa di AISE di lavori di manutenzione: dal giardinaggio al taglio della legna; dai traslochi ai trasporti vari; dall’imbiancatura alla pulizia delle case fino allo sgombero di cantine e solai.
Lavoriamo tanto. Fra i nostri clienti ci sono grandi ditte della regione.
Ci troviamo bene, andiamo anche alle cene aziendali e ci divertiamo.

La vita che faccio oggi mi piace.
Certo, ogni tanto penso: “Ma porca miseria, se solo lo avessi capito prima!”
È andata così.
Ma voglio che vada diversamente ai ragazzi che lavorano in cooperativa.
Li vedo e mi rivedo in loro quando hanno delle difficoltà, quando sono arrabbiati con i terapeuti, quando si lamentano.
So bene che cosa provano. Io gli sto accanto, li scuoto, li sprono.
Hanno tutta la vita davanti.

(*) Giordano Giovanardi è stato uno dei fondatori di AISE, nonché la persona che ha lanciato l’associazione e ne ha retto la presidenza sino al 2014.
Alessandra

Alessandra
Affidati e lasciati andare.

Zaccaria

Zaccaria
Smetti di dare la colpa agli altri.

Pietro

Pietro
Tutto parte da te.

Saimon

Saimon
Voglio cambiare: comincia a dirtelo, a crederci, a farlo.

Salvatore

Salvatore
Butta giù la maschera.

Alessandro

Alessandro
Passo dopo passo puoi arrivare ovunque: realizza i tuoi sogni.